PATRISTICA GRECA E LATINA
Il risveglio dell’interesse per la trattazione di tematiche di ordine metafisico, è l’elemento che più di tutti contraddistingue la Patristica greca da quella latina, interessata più che altro a tematiche morali ed etiche. Grande è l’influenza, sia per la Patristica greca che per quella latina, del Platonismo/Neoplatonismo, adattato però alle esigenze della religione cristiana. Non a caso si parla di Platonismo dei Padri.
La Patristica greca comprendeva quattro scuole:
2) Scuola di Alessandria (dal III alla metà del V secolo): i maggiori rappresentanti sono Clemente e Origene;
3) Scuola dei Cappadoci (dal III alla metà del V secolo): i maggiori esponenti sono Gregorio di Nazianzio, Basilio e Gregorio di Nissa;
4) Scuola di Bisanzio (dalla seconda metà del V alla fine dell’VIII secolo): esponenti degni di nota sono Dionigi Aeropagita (altrimenti conosciuto come Pseudo-Dionigi), Massimo il Confessore e Giovanni Damasceno
La Patrologia Latina (PL) è un'enorme raccolta di scritti dei Padri della Chiesa e di altri scrittori ecclesiastici in lingua latina, realizzata tra il 1844 e il 1855 dall'abate francese Jacques-Paul Migne. Comprende complessivamente 221 volumi inclusi gli indici. Viene solitamente indicata come "Migne". Nonostante l'assenza di un apparato critico rappresenta uno strumento fondamentale per lo studio dei Padri della Chiesa.
L'opera consiste in una serie di ristampe di vecchie edizioni, spesso contenenti errori. Tuttavia sono presenti anche testi per i quali non esistono edizioni moderne e per questo è utilizzata anche da studiosi del Medioevo allo stesso modo dei Monumenta Germaniae Historica.
I testi pubblicati coprono un periodo di circa 1000 anni, dagli scritti di Tertulliano fino a papa Innocenzo III per un totale di 217 volumi. I primi 73 volumi, da Tertulliano a Gregorio di Tours furono pubblicati tra il 1844 e il 1849, i volumi dal 74 al 217, da papa Gregorio I a Innocenzo III furono pubblicati tra il 1849 e il 1855.
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